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al testo di Franco Bonvini
Io non vorrei andare in paradiso
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Si ha un bel dire di quanto sia bello starsene su una nuvoletta a bersi un buon Lavazza ascoltando musica divina suonata sul pianoforte infinito di Dio. Che poi preferirei fosse un chitarrista, col manico lungo quanto il braccio. Dicevo si ha un bel dire. Credo invece che il paradiso sia un posto tormentoso e il caffè non è mai dolce come quello che ci vedono bere, da lassù. Senza poterci parlare o abbracciare senza poterci dire nulla senza nemmeno l' alibi di un muro. Partire. Vorrei. Come i gatti che cercano un luogo magico e spariscono. Direi a tutti che son partito per un bel posto inventerei un software che risponda ai messaggi e invii foto di spiagge assolate o città da sogno. Che dica che non si preoccupino che dica che sto bene.
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Klara Rubino
- 09/03/2018 10:46:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
...al software fai spedire pure ogni tanto un file audio, e qualche poesia, per convincere che sei davvero tu! Speriamo non te ne dicano tante, però!:-)
A parte gli scherzi è bello questo tuo modo di affrontare il tema della morte con disinteressato amore nei confronti delle persone care, ed è bella lironia del testo, sottile ed un po amara, comè sempre lironia vera.
Sarebbe più bello però secondo me che questi messaggi arrivassero attraverso il contatto profondo con lanima di sé e con lanima del mondo. Mi piace dire sia, forse banalmente, davvero così.
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